Anche questo Natale abbiamo scelto di fare qualcosa di diverso. Abbiamo pensato ad un regalo solidale. Abbiamo scelto di fare dei pacchi di Natale il cui ricavato andrà a beneficio del progetto "Eyes on Shu'afat".
Diversamente dallo scorso anno all'interno dei pacchi non troverete prodotti dalla Palestina, visto il massacro in atto è impossibile far arrivare materiale. Abbiamo pensato quindi a prodotti di produttori locali e di cooperative sociali
Il campo profughi di Shu’fat si trova a nord della città di Gerusalemme, è circondato dal Muro dell’Apartheid israeliano ed è confinante con alcuni insediamenti illegali israeliani. UNRWA stima che a Shu’fat vivano circa 25.000 rifugiati in uno spazio di circa 2 km quadrati. Questi sono i numeri degli abitanti nel nucleo fondativo del campo profughi del 1965, ma, ad oggi, le organizzazioni che lavorano nel campo profughi stimano che ci sia stato un incremento imponente della popolazione che vive a Shu’fat negli ultimi anni; adesso si arrivano a contare almeno 150.000 persone. Il sovraffollamento è il problema principale ed ha conseguenze sociali molto rilevanti. Oltre il 25% della popolazione del campo ha un’età inferiore ai 18 anni. Da quando Israele ha vietato l’operatività ad UNRWA, tutte le scuole del campo profughi sono state chiuse.
IL PROGETTO – A Shu’fat collaboriamo da oltre 10 anni con il Palestinian Child Center (PCC). Questa è l’unica organizzazione per bambine/i nel campo profughi. Le attività che svolgeremo con questo progetto avranno l’obiettivo di rafforzare l’associazione che gestisce il PCC e di promuovere lo sviluppo di attività per bambine e bambini nel campo profughi.
Il progetto si svilupperà attraverso un percorso formativo per i/le dirigenti del Palestinian Child Center, con l’obiettivo di potenziare la loro capacità di gestione associativa e di connettere le attività promosse all’interno del PCC con altre azioni che si sviluppano in altri campi profughi della Cisgiordania. Inoltre, con il presente progetto rafforzeremo le attività culturali, artistiche e ricreative che vengono svolte all’interno della programmazione del PCC e promuoveremo l’attivazione di corsi musicali e doposcuola per i/le bambini/e del campo profughi. I beneficiari diretti del progetto saranno oltre 100 bambine e bambini che parteciperanno alle attività del Palestinian Child Center. Mentre le ricadute positive del progetto andranno a investire l’intera popolazione del campo profughi e saranno di diverso tipo: dall’aumentata disponibilità di attività culturali e artistiche a un maggiore attivismo e partecipazione alla vita sociale, culturale e politica del campo profughi da parte delle nuove generazioni, nonché la rottura dell’isolamento nazionale e internazionale di cui sono vittime gli abitanti di Shu’fat.
Il progetto è stato finanziato attraverso la raccolta fondi portata avanti da Arci Firenze con risorse donate da alcune associazioni e circoli, ed altre ne saranno destinate con successive iniziative.